Risorsa Estratto Manuale Golf Cap 6


binderlayingopen_550x634-23Esercizio Estratto dal:

Manuale di Allenamento Mentale per il Golf

Ancorare stati di risorsa

Abbiamo parlato dell’associazione stimolo esternorisposta emotiva che da vita ai riflessi condizionati.

Abbiamo visto quanto facilmente e velocemente possa avvenire il  processo mentale che porta alla creazione di queste neuro associazioni, spesso senza che ce ne rendiamo conto: proviamo un’emozione intensa e contemporaneamente i nostri sensi colgono (vedono, ascoltano, toccano, odorano, assaporano) uno stimolo esterno. Al punto che la volta successiva in cui, inconsapevoli, ci troviamo in presenza di quello stimolo, è molto probabile che si attivi in noi quella stessa emozione.

Questo processo che tutti abbiamo in dotazione nella nostra mente funziona bene, quindi tanto vale usarlo a nostro vantaggio. Il concetto di ancora arriva dalla PNL: possiamo ancorare con uno stimolo ripetibile e controllabile (un’ ancora, per l’appunto) gli stati emotivi positivi che ci servono in partita.

Molti sportivi hanno imparato a farlo: si creano una o più ancore associando ad uno o più gesti specifici gli stati emotivi che desiderano portarsi in campo, e successivamente nei momenti in cui ne sentono il bisogno ripetono il gesto richiamando così lo stato emotivo desiderato.

Per funzionare correttamente, un’ancora …

– … deve essere unica e usata appositamente per lo stato emotivo che desideri ancorare.

– … può essere un gesto (esempi: stringere il pugno 3 volte, stringere il mento tra indice e pollice), qualcosa che ti dici internamente (esempi: vai così!, straordinario!, perfetto!), qualcosa che vedi (esempio: la foto di un trofeo che ho vinto), qualcosa che ascolti (esempio: una canzone che immagino di ascoltare), un odore (esempio: un profumo particolare), o un sapore (esempio: una caramella con un gusto particolare), insomma uno stimolo che puoi usare quando ti serve. O una loro combinazione multisensoriale: ad esempio un gesto combinato con una parola che ti dici internamente.

– … il gesto deve essere congruente con lo stato che desideri ancorare:  ad esempio stringere un pugno è adatto per uno stato emotivo di sicurezza o energia, mentre per uno stato di calma o concentrazione sarà meglio un tocco più moderato, come toccarsi il mento con pollice e indice.

– … l’ancoraggio va fatto quando la sensazione da ancorare sta quasi arrivando al picco (vedi immagine seguente in cui è riportato l’andamento dell’intensità della sensazione nel tempo):

ancoraggio

In questo modo si ancora la parte più intensa della sensazione positiva, prima che cominci a diminuire, altrimenti l’ancora non funzionerà al meglio.

Cosa ancorare?

Hai ampia scelta per gli stati emotivi positivi che puoi ancorare: calma, sicurezza, concentrazione, l’essere in ‘zona’, l’esperienza ottimale ovvero la sensazione della peak performance, o altri stati emotivi che ritieni utili per la situazione che devi affrontare.

Puoi ancorare le emozioni positive quando le sperimenti per poi poterle richiamare quando ti serviranno: ad esempio, mentre vivi un’esperienza ottimale (una di quelle esperienze in cui tutto quello che fai ti riesce facilmente e perfettamente, anche le cose più difficili, giochi alla grande e ti senti sicuro forte concentrato e invincibile), puoi ancorare le relative sensazioni positive con gesto specifico (esempio: stringi 3 volte il pugno sinistro)  e con una parola interna (esempio: grande!), in modo che poi  quando ripeterai queste due operazioni contemporaneamente, richiamerai quello stato emotivo.

Oppure puoi ancorare lo stato positivo di un’esperienza ottimale immaginandola vividamente. Come già detto, il cervello non distingue tra esperienze realmente vissute e fantasie vividamente immaginate: se immagini di vivere un’esperienza ottimale (realmente accaduta o meno) in modo vivido e dettagliato, proverai le emozioni positive ad essa associate come se stesse accadendo realmente. Ti basterà poi ancorarle con l’ancora che hai scelto.

Ecco un semplice protocollo per installare un’ancora che potrebbe esserti utile in una partita o altra sfida futura.

[leggi tutto fino alla fine prima di farlo]

[se fai fatica a ricordarti tutti i passi in sequenza, le prime volte puoi fartelo leggere da qualcuno]

  • scegli lo stato emotivo positivo che vuoi portarti in partita (esempio: sicurezza, calma, concentrazione, perfomance ottimale) e scegli l’ancora che vuoi usare (gesto, parola, etc).
  • torna con la memoria ad una situazione in cui hai vissuto molto intensamente quello stato emotivo ed immagina di riviverla: vedi quello che vedevi, ascolta quello che ascoltavi e senti la sensazione positiva associate a quell’esperienza
  • mentre rivivi questa scena nella tua mente, intensifica quella bella sensazione immaginando di rendere i colori più vivi e brillanti e di aumentare il volume dei suoni e …
  • … amplifica ed intensifica quella sensazione positiva al livello desiderato e, quando senti che sta per arrivare al picco di intensità, fai il gesto e/o pronuncia mentalmente la parola che hai scelto in modo da creare l’associazione ancora-sensazione.
  • interrompi lo stato, pensando ad altro per un minuto.
  • richiama l’ancora e vedi come funziona. Eventualmente ripeti i punti 1-5 con più esperienze positive diverse fino a quando l’intensità della sensazione è al livello desiderato, e l’ancora funziona secondo il tuo gradimento.
  • (ricalco sul futuro) ora attiva l’ancora e, mentre senti in te questo straordinario stato positivo, immagina di vivere una situazione futura in cui quello stato positivo ti servirà. Immagina di gestire la sfida al meglio e che tutto vada esattamente come desideri. Vedi quello che vedrai, ascolta quello che ascolterai e prova quello che proverai in modo da associare a quell’esperienza le risorse che ti serviranno per affrontarla al meglio.

Puoi usare questo protocollo per associare più stati di risorsa ad ancore diverse o alla stessa ancora.

Quando poi sei in sala, se ne senti il bisogno, ti basterà attivare l’ancora per richiamare lo stato (o gli stati) di risorsa che ti serve (servono) in quel momento.

Ricapitolando: durante la sessione di allenamento mentale, lo sportivo simula mentalmente la situazione di gioco che lo mette in difficoltà e (come visto nei capitoli precedenti) applica SET (o EFT) agli aspetti di quella situazione che creano interferenza.

Una volta neutralizzate le interferenze emotive, lo sportivo può dedicarsi alla  vivida visualizzazione della performance: immagina nel dettaglio di gestire la situazione al meglio, ascolta i relativi suoni e voci e prova le sensazioni positive associate all’esperienza.

In questo modo, la prossima volta che tornerà in campo, le interferenze su cui ha applicato diligentemente SET/EFT non gli daranno più fastidio, con conseguente beneficio per la performance.

Eventuali interferenze rimanenti non ancora trattate con SET/EFT, di cui lo sportivo si dovesse accorgere in campo, saranno oggetto di una sessione successiva, consentendo al giocatore di sentirsi via via più calmo sicuro e concentrato ogni volta che affronta una nuova competizione.

Una volta ripulite le interferenze, lo sportivo può usare l’ancoraggio per portarsi in campo le risorse emotive che gli serviranno per gestire al meglio la situazione.

Da quanto sopra è evidente che l’applicazione del metodo richiede precisione e costanza, come in tutte le cose, ma i benefici che si ottengono ripagano ampiamente il lavoro svolto.

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